
Chiesa di Santa Caterina di Elmas
Alle radici della storia masese (Costa Sud Sardegna, Campidano di Cagliari): la chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, precedentemente conosciuta come "Di Semelia" dal nome dell'antico villaggio ove oggi sorge l'edificio di culto campestre
La chiesa di Santa Caterina di Elmas è molto più di un centro religioso: è un luogo in cui la storia nuragica e quella delle dominazioni fenice, puniche e romane, si intrecciano, per poi incrociarsi, nel 1079, con quella dei monaci benedettini di San Vittore di Marsiglia. Le storie di questi popoli sono rinvenibili nel pozzo cisterna di epoca romana, nei cocci di ceramica e nei conci marmorei, disseminati nel cortile che circonda la chiesa.
Dallo splendore all'abbandono
Quando a controllare la chiesa sono i benedettini, l'abitato vive un periodo di enorme benessere: i vittoriani controllano la produzione del sale, favorendo i commerci della zona. Nei secoli il piccolo borgo viene lentamente abbandonato, sino a quando, nel 1524 la sua proprietà passa ad un monaco eremitano, come conferma l'epigrafe che sovrasta l'acquasantiera.
Fascino senza tempo
Un'unica navata con tra arcate coperte a capriate lignee: il senso dell'antico è concentrato nella struttura stessa della chiesa di Santa Caterina di Elmas. L'atmosfera, raccolta ed intima, è fornita da una luce fioca, che ha come unico ingresso una finestrella sopra il portale. Oggi la chiesa è meta di pellegrinaggio, mentre gli abitanti della Valle del Mas continuano a festeggiare per 3-4 giorni il primo lunedì dopo Pentecoste la martire d'Alessandria.
Nella foto: la facciata e l'ingresso della chiesa di Santa Caterina d'Alessandria di Elmas (Cagliari, Costa meridionale Sardegna).